Placca batterica

IL NEMICO NUMERO UNO DELLA SALUTE DI BOCCA E DENTI

Si chiama placca batterica ed è una sottilissima pellicola che si forma sui denti da residui alimentari, è inizialmente invisibile ma pullula di batteri. Un milligrammo di placca batterica prelevata dai denti sotto forma di colla adesiva può contenere fino a 500 milioni di batteri di ottanta specie diverse. Grazie al metabolismo di questi batteri, in special modo lo streptococco mutans e i lactobacilli, si producono degli acidi corrosivi e degli enzimi che hanno la capacità di aggredire lo smalto dei denti provocando la carie. La carie è la minaccia numero uno della salute della bocca, è un processo di corrosione che avviene con la complicità dei germi, inizialmente superficiale, poi sempre più profondo e se non curato può arrivare fino alla polpa del dente provocando dolori lancinanti.

Dati della ricerca scientifica ci dicono che gia in quattro settimane di permanenza sulla superficie dentale la placca batterica è in grado di produrre le prime lesioni. Dopo appena cinque giorni dalla formazione, se lasciata indisturbata, la placca batterica inizia a calcificarsi dando origine al cosiddetto tartaro. Il tartaro è un sedimento duro, una sorta di cemento, che si accumula tra dente e gengiva e si insinua sotto di questa provocandone l’infiammazione. Le gengive perdono il loro normale colorito roseo, diventano rosse e cominciano a sanguinare specialmente sotto stimoli meccanici come ad esempio lo spazzolamento, segno questo di gengivite. Se non si interviene la marcia sottogengiva del tartaro diventa inarrestabile e va a minare la struttura di sostegno del dente ( il parodonto) provocando una parodontite volgarmente nota come piorrea.

Le gengive si scollano dal dente e si ritraggono formando una sorta di marsupio (tasca parodontale) che consente alla placca batterica di penetrare ancora più a fondo facendo dilagare l’infiammazione ed innescando un ciclo vizioso per il quale il dente perde progressivamente il suo sostegno, diventa mobile fino a cadere spontaneamente nei casi più avanzati.

E’ possibile però difendersi da questi malanni: i batteri della carie e delle gengiviti hanno bisogno per organizzarsi di tempo. Di tempo c’è bisogno perché possano, attraverso il loro metabolismo, produrre acidi ed enzimi e di tempo c’è bisogno perché si formi il tartaro. Inoltre sappiamo anche che solo alcuni di questi batteri sono come si dice cariogeni per cui sfuttando queste conoscenze possiamo mettere in atto una serie di contromisure e spiazzarli.

Con lo spazzolamento dei denti subito dopo i pasti e l’uso di colluttori antibatterici è possibile effettuare una difesa mirata della salute dei nostri denti e della nostra bocca. Le armi a nostra disposizione che vedremo più in dettaglio nel prossimo intervento sono lo spazzolino, il filo interdentale, il dentifricio e i colluttori.