TEST SALIVARI PER LA DIAGNOSI DI CARIORECETTIVITA’
Si intende per cariorecettività la predisposizione di un individuo ad essere affetto da carie indipendentemente dal fatto di presentare carie al momento della esecuzione del test.
E’ questo, in sostanza, un test di laboratorio che consente di intercettare quei soggetti che potenzialmente si ammaleranno di carie e di prendere le dovute precauzioni.
E’ lo strumento più moderno di cui disponiamo nella prevenzione delle malattie dei denti.
La visita periodica dal dentista, che pure è un cardine fondamentale della prevenzione, mira alla diagnosi di “presenza di lesioni cariose” ed è legata alla capacità clinica del dentista. Pure la “diagnosi precoce di carie” che oltre che alle capacità dell’operatore dipende massimamente dai mezzi tecnologici d’indagine (radiologiche ad es.) definisce la ricerca di una lesione esistente mentre la diagnosi di cariorecettività affidata al test è indipendente sia dalle capacità del dentista sia dalla presenza di un processo patologico in atto ma precede sia il momento diagnostico che la lesione.
Questo test si esegue sulla saliva e studia il flusso salivare dell’individuo che riveste un ruolo importante nel rimuovere i detriti alimentari, i residui batterici ed epiteliali ( fondamentali per la moltiplicazione batterica nel cavo orale) assicurandone l’eliminazione attraverso il canale digerente. E’ scientificamente accertato il rapporto tra basso flusso salivare e gravità delle carie. Il test studia poi il potere tampone della saliva che consiste nella capacità della saliva stessa di equilibrare(grazie ai suoi contenuti in bicarbonato, fosfati e proteine anfotere) l’ambiente acido che si crea a livello orale a causa della acidità di alcuni alimenti e dagli acidi prodotti dai batteri della famigerata placca batterica. Infine,questo test, valuta le due specie batteriche più importanti nel processo carioso: lo Streptococco mutans e i lactobacilli, principali produttori di acidi.
L’esame viene ormai eseguito in modo routinario nella nostra pratica clinica soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza in quanto la valutazione dei tre parametri considerati ( Flusso, potere tampone e concentrazione batterica) ci consentono di selezionare i soggetti a basso ed elevato rischio di carie. I primi non dovranno necessariamente modificare le loro abitudini ma solo sottoporsi ai controlli periodici mentre i secondi, ad alto rischio, dovranno essere sottoposti ad uno specifico, intenso ed efficace regime preventivo. Per questi soggetti occorrerà indagare sulle eventuali cause di minore flusso salivare, adottare una dieta a basso contenuto di carboidrati e aumentare il consumo di fibre oltre che utilizzare chewing-gum medicati che stimolano la salivazione. Sarà anche necessario applicare un programma di fluoroprofilassi ( dentifrici, gel e vernici) graduata per singolo caso. Nel nostro centro i pazienti vengono informati con referto scritto sull’esito dell’esame e sul piano di terapia preventiva necessario.